La mappa non è il territorio ovvero come evitare di litigare

da | 9 Mar 2016 | Comunicazione

15. litigare - Alessandra AgostoIl primo presupposto della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) dice:

la mappa non è il territorio

Ma cosa significa? Per quanto precisa, una mappa non sarà mai uguale al territorio e la stessa cosa vale anche per le mappe che ognuno si fa della realtà: una stessa situazione può essere descritta in due modi completamente differenti da due persone che l’hanno vissuta, i racconti sono entrambi veri e reali, è la visione della circostanza che cambia. La realtà oggettiva è diversa a seconda della rappresentazione che ognuno di noi si è fatto.

Ognuno di noi percepisce, comprende, interpreta il mondo in maniera diversa. Il modo in cui noi vediamo le cose è la fonte del nostro modo di pensare e di agire. Noi vediamo il mondo non come esso è ma come noi siamo, come siamo condizionati a vederlo. Infatti per percepire la realtà esterna noi utilizziamo diversi filtri attraverso i quali passano le informazioni.

Filtri

Questi filtri sono tantissimi e tutti diversi da una persona all’altra.

  • Il primo è quello dei 5 sensi: un essere umano riceve in media 15.000 impressioni sensoriali al secondo, ed essendo impossibile gestirle tutte, il cervello opera un inconsapevole processo selettivo delle informazioni che riceve. Quindi se prediligi il senso della vista passeranno più facilmente informazioni visive, se invece prediligi l’udito ti resteranno suoni, rumori, musiche, e via di seguito. Per esempio delle persone possono andare ad un concerto e ricordare cose completamente diverse, seppur possa sembrare che l’udito sia il senso più importante in un evento di questo genere, e quindi mentre qualcuno ricorda la scaletta delle canzoni, le melodie, i cori, c’è anche chi invece ha prestato più attenzione agli effetti speciali, a come erano vestiti i cantanti, alle immagini sugli schermi, chi invece alle emozioni che ha vissuto, ecc.
  • L’educazione che una persona ha ricevuto: l’educazione impartita da genitori o altri adulti, come per esempio gli insegnanti, ci forniscono molti filtri attraverso i quali percepire la realtà esterna.
  • La religione: lo sappiamo benissimo come le religioni vedano certi aspetti o comportamenti o eventi in modo molto diverso.
  • I Valori che ci hanno trasmesso e che ci siamo formati da soli determinano cosa è importante per noi e sappiamo che le priorità sono diverse da persona a persona.
  • Le convinzioni che abbiamo sviluppato, siano esse potenzianti, siano esse limitanti. Hai presente quando pensi e credi di potercela fare o quando credi di non farcela com’è diverso il modo in cui ti approcci agli eventi e come percepisci tutto in modo diverso?
  • E poi anche la morale, l’etica, i pregiudizi, le abilità apprese, le esperienze che hai vissuto, l’ambiente in cui sei cresciuto o hai vissuto o vivi, le emozioni che provi.
  • Infine le eventuali incomprensioni, confusioni e distorsioni che inducono ad avere opinioni diverse sugli stessi eventi, contribuiscono tutti a creare il nostro punto di vista, la nostra personalissima concezione della realtà.
15. filtri percettivi - Alessandra Agosto

I filtri attraverso i quali passano le informazioni della realtà esterna e che contribuiscono a creare la nostra personalissima mappa della realtà.

Già il primo filtro ci fa prestare attenzione a cose diverse dalle altre persone, ora pensa che abbiamo tutti gli altri filtri e domandati: possono esistere due persone con la stessa identica mappa della realtà?
No, esatto! Su quasi 7 miliardi e mezzo di persone al mondo non esiste una persona con la mappa uguale ad un’altra. Straordinario vero?
Ora pensa a questo: se io ho vissuto tutta la mia vita con i miei filtri e la mia mappa, io percepisco questa realtà e penso che sia l’unica esistente (d’altronde io ho conosciuto solo questa), quindi la mia percezione della realtà è esatta e se noi due discutiamo è ovvio che io ho ragione e tu torto!
😁
In realtà è anche ovvio che tu, con la tua mappa, hai la tua visione della realtà esterna e quindi pensi le stesse cose. Allora chi di noi due ha torto e chi ha ragione? O meglio quale delle due realtà è quella vera?
Ecco ora avrai capito che tutte e due sono vere e che tutti e due abbiamo ragione, ognuno dal proprio punto di vista, ognuno attraverso i propri filtri e la propria mappa.

La comprensione di questo aspetto è fondamentale per comprendere quanto siano inutili a volte certi bisticci, certe discussioni che non hanno nessun senso se solo si comprendesse che entrambi interpretiamo in modo corretto la realtà perché stiamo utilizzando la nostra mappa, i nostri filtri.

Quando sentii per la prima volta questo concetto non lo compresi a fondo, o meglio non riuscii a metterlo subito in pratica, ma quando finalmente riuscii a capirne il significato profondo e ad applicare tale concetto nella vita e nella professione, migliorai di molto le relazioni con gli altri.

I filtri che noi abbiamo non sono mai giusti o sbagliati, possiamo solo chiederci se ci fanno bene oppure no, se ci limitano o se ci permettono di esprimerci al meglio, se ci rendono felici o infelici. In tal caso possiamo operare una bella revisione … chiamasi crescita personale 😉

E allora in una discussione che si fa? Ci deve andare bene tutto? No, assolutamente. Ma la cosa importante è che prima di pensare (e magari dire) che l’altro non capisce nulla o che sta sbagliando o ha torto, proviamo a pensare che lui percepisce il mondo in modo diverso da noi e che la differenza tra noi non può che farci bene, perché se entrambi comprendiamo il punto di vista dell’altro avremo più informazioni e avremo ampliato il nostro punto di vista. E se poi riusciremo a metterci nei suoi panni, ecco che capiremo anche il suo stato emotivo.

Grazie e buona giornata
Ale

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