5 parole da evitare per migliorare la tua comunicazione

da | 21 Mar 2016 | Comunicazione

17. comunicazione Alessandra AgostoIl processo di comunicazione che abbiamo con le altre persone è composto da tanti aspetti, da quelli verbali a quelli non verbali. Saprai sicuramente che alle parole, quando parliamo con gli altri, non diamo la stessa importanza che diamo a tutto il resto della comunicazione non verbale (postura, gesti, sguardi, mimica facciale ma anche tono della voce, volume, ecc.), verso la quale, anche in modo inconsapevole, diamo molta più importanza. Questo però non significa che le parole vanno trascurate, anzi, vanno scelte con cura e alcune vanno proprio evitate, come ti spiego in questo articolo.

Questo vale ancora di più se la comunicazione l’abbiamo con noi stessi, in questo caso a pensarci bene non prestiamo attenzione alla nostra comunicazione non verbale, ascoltiamo il nostro dialogo interno e le parole hanno un peso elevato.

Alcune parole, giudicanti e negative andrebbero sempre evitate, e di questo avremo modo di parlarne in un altro articolo. Ci sono anche delle parole che all’apparenza sembrano innocue e che invece creano dei danni comunicativi o interpretativi, soprattutto per chi “legge tra le righe”.
Quali sono queste parole?

  1. Non: preferisci le frasi affermative alle frasi negative in particolare se dopo il ‘non’ segue una parola ‘negativa’. Ad esempio ‘non ti preoccupare’ diventa ‘stai tranquillo’, ‘non è difficile’ diventa ‘è facile’, ‘non c’è problema’ diventa ‘è possibile’, ecc.. La mente non percepisce la negazione perché non sa come rappresentarla oltre al fatto che per negare qualcosa la mente deve prima immaginarsela per poi negarla ed a quel punto ormai l’ha raffigurata (prova a non pensare ad un gatto nero …).
  2. Ma e però: tutto quello che è stato detto prima del ‘ma’ e del ‘però’ viene annullato da questi avversativi e rende la frase conflittuale. Ad esempio ‘Si, hai ragione, però devi considerare che …’, ‘Hai fatto un buon lavoro, ma se fossi stato più preciso …’, diventerebbero più positive sostituendo ‘ma’ e ‘però’ con ‘e’ oppure in certi casi semplicemente possono essere omessi.
  3. Sempre e mai: sottointendono una critica e sono universali, senza ‘possibilità di replica’, chiudono la comunicazione e soprattutto non sono veritieri. Ad esempio ‘sbagli sempre’ o peggio ‘sei sempre il solito’, ‘non cambierai mai’. In questo caso la cosa migliore è utilizzare una comunicazione specifica, indicando quando o quante volte è successa una determinata cosa.

Prova a fare caso a quante volte o quando pronunci queste parole ed elimina queste parole dalla tua comunicazione, vedrai come scorrerà più fluida e soprattutto come la trasformerai in positivo.

Grazie e buona giornata
Ale

Ancora non ti sei collegata/o con me sui social? Ecco dove trovarmi:
Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, LinkedIn.

Ti è piaciuto questo articolo? Fammelo sapere qui sotto nei commenti. Ti va di aiutarmi a diffonderlo? Puoi invitare i tuoi amici a leggerlo o condividerlo con loro nei social.

Se vuoi ricevere idee e consigli gratis sulla tua vita e sul tuo business, restare in contatto con me, essere aggiornata/o sugli articoli che scrivo e ricevere le mail con le novità, iscriviti alla mailing list.